GALLO

Lo confesso: non sono riuscito a superare le 140 pagine sulle 302 del romanzo di Max Gallo («dell’Académie Française», come recita il frontespizio del libro) Era Dio (San Paolo, €. 17). La quarta di copertina dice enfatica: «Dal più grande romanziere e storico francese vivente, un racconto emozionante “dentro” la storia di Gesù». Vabbe’, sono cose che si dicono, perché un romanzo lo si deve pur vendere. Purtuttavia la magnificazione iperbolica mi rimane eccessiva, perché ritenevo che i grandi storici e grandi romanzieri francesi, pur viventi, fossero altri. Ma il punto è un altro ancora. Un romanzo storico suppone un po’ di ricerca storica. Ora, non diciamo che un romanziere debba immergersi per qualche anno negli archivi prima di scrivere (anche se i migliori romanzieri storici così fanno), ma da uno storico ci si aspetterebbe qualcosa di meglio. Per esempio, il protagonista: un centurione di nome Flavio che comanda il picchetto sotto la croce di Cristo. Strano che un appartenente al casato patrizio dei Flavii (patrizio e pure imperiale: da esso uscì Vespasiano) faccia di mestiere il semplice centurione. Non solo. E’ tradizione bimillenaria che il nome del centurione che, vedendo i prodigi al momento della morte di Cristo esclama «Davvero costui era figlio di Dio!», fosse Longino, venerato come santo dalla Chiesa e origine delle leggende sulla «santa lancia» che trafisse il costato del Crocifisso. La lancia che toccò il cuore di Cristo fu trovata dai crociati ad Antiochia e finì nel duomo di Norimberga, alimentando racconti da nazismo esoterico e Martin Mistère. Ma torniamo al nostro Flavio. A pag. 32 narra (in prima persona, come in tutto il libro) che Pilato aveva mandato alcune spie a informarsi sulle donne che seguivano Gesù. Chi erano? Prima riposta: «Una certa Giovanna…». Ma da sempre si sa che si trattava della moglie di Cusa, procuratore di Erode; una dama di rango di primo piano: possibile che proprio Pilato non ne sapesse niente? Un romanzo storico, è vero, non è un libro di storia, ma giusto per questo sarebbe il luogo ideale per approfondire dettagli che un saggio storico trascurerebbe, dettagli che in una fiction rendono il lettore veramente partecipe e avvinto. Per il periodo, le vicende e i luoghi qui implicati bisognerebbe almeno aver compulsato il Ricciotti. Per giunta, l’approfondimento è tanto più necessario da quando i romanzi di ambientazione evangelica sono diventati legione ed è difficile, per non dire quasi impossibile, essere originali sull’argomento. Tutti i punti di vista, tutte le angolazioni sono stati ormai sfruttati, perfino quelli fantascientifici. Dicevo di aver letto metà del romanzo di Max Gallo prima di desistere. Ma forse avrei dovuto ricordarmi la massima di Oscar Wilde: per conoscere la qualità di un vino non è necessario berne l’intera botte. Invece mi sono detto: forse si tratta di piccole negligenze iniziali, non importanti perché il vero romanzo deve ancora cominciare. Ed è così che sono riuscito, faticosamente, ad arrivare a pagina 140. Quasi metà del libro, dunque. E un romanzo che non cattura entro le primissime pagine, e non sia Il Signore degli Anelli, oggi ha poche speranze di essere letto. Certo, la fama dell’autore a volte supplisce (come Il cimitero di Praga di Umberto Eco, più venduto che consumato), e sia a lui che all’editore interessano le vendite, non la fruizione effettiva da parte del lettore. Tuttavia, in tempi di crisi economica, può darsi che il lettore in questione non ci stia più a rischiare denari con un ulteriore titolo dello stesso autore. Ebbene, la prima quasi-metà del romanzo di Gallo non è altro che una rivisitazione, spessissimo letterale, dei Vangeli, ripercorsi da un convertito ex centurione Flavio. Forse il romanzo vero, chissà, comincia a pag. 141. Temo che non lo saprò mai (è anche vero che, come ripasso dei Vangeli, ha una sua utilità). Mi rammarica che un intellettuale famoso e laico abbia deciso di esprimere il suo rispetto e la sua meraviglia (in senso buono, forse è un inizio di conversione?) per il cristianesimo scegliendo la via del romanzo (noiosetto). Forse il tema meritava un altro supporto. Comunque, leggetelo e magari parliamone qui.