Siamo tutti Charlie tranne quando c’è da dividere? Se lo sono chiesti in quindici, tra i dipendenti del settimanale satirico parigino «Charlie Hebdo», e lo hanno proclamato il 2 aprile 2015 su «Le Monde». «Charlie Hebdo», infatti, appartiene per il 40% agli eredi dell’ex direttore Charb, ucciso nell’attentato di tre mesi prima. Un altro 40% è del vignettista Riss, il restante è del direttore generale Portheault. Il punto è che il settimanale, per via dell’attentato, ha raggranellato ben 30 milioni di euro tra abbonamenti, donazioni e aiuti. Come direbbero i napoletani, nu’ puzz’e rinàri…