PRIDE

Pride: “…da difendere in realtà c’è la filiera delle imprese commerciali, dell’organizzazione di eventi, del merchandising arcobaleno, della penetrazione nelle scuole, volentieri al limite della legge. I capi e capetti delle delegazioni pride sono tutti coinvolti nel business, ed è un affare che muove milioni: per pochi” (Il Barista, 30.6.25).

CAGNARA

Nel bar all’aperto dove al mattino presto cerco un po’ di refrigerio, a una certa mi alzo e me ne vado perché ci sono più cani che cristiani. E a ogni new entry riparte la cagnara. Uno era in passeggino da neonato, dissetato ad acqua minerale e poi coccolato in braccio. Similis cum similibus. Come osa darmi del cane? Ma sei lo stima tanto, perché si offende? Avete mai visto un islamico in giro col cane? No, nel passeggino hanno i figli.

IBL

L’Istituto Bruno Leoni, a proposito dei finanziamenti al cinema, invoca “la necessità di riformare l’intero impianto dei contributi pubblici. In questi anni, se da una parte gli incentivi hanno portato a una vera e propria iper-produzione, alterando i “sani” meccanismi di mercato, dall’altra si è assistito a un’esplosione dei costi: sia per lo Stato che per la realizzazione stessa delle singole opere. Su scala inferiore, la dinamica può essere assimilabile a quella del celebre superbonus edilizio per l’efficientamento energetico” (24.6.25). Cioè, visto che tanto paga lo Stato, i prezzi lievitano. Il cinema americano è il migliore del mondo proprio perché il governo non gli dà un cent.