Altiero Spinelli, padre del Manifesto di Ventotene e della giornalista Barbara, “proveniva da una famiglia atea e socialista, che non aveva fatto battezzare i figli, ai quali aveva dato nomi del tutto lontani dalla tradizione cristiana: Altiero, Anemone, Asteria, Azalea, Cerilo, Fiorella, Gigliola, Veniero. Il nonno materno durante la lotta al brigantaggio in Calabria, togliendo da una chiesa e bruciando un crocifisso considerato miracoloso, aveva detto scherzando ai contadini: «Adesso vedremo se farà un miracolo». Da bambino (…) spezzava selvaggiamente i rami di un albero morto urlando a squarciagola «a morte i preti, a morte i preti» (…). Diciassettenne entrò nel Partito Comunista d’Italia” (R. De Mattei, 26.3.25).
grazie a: jacques-antoine fierz