Antidoti

GAYEZZE

“Gli Lgbt tifano Iran, paese in cui mettono a morte i gay. Il presidente dell’Arcigay (di Napoli) va in uno dei paesi più gay friendly (Tel Aviv) e viene contestato. Infine molti omosessuali sono scappati dalla Palestina trovando rifugio in Israele” (GenderWatch, 23.6.25). Di più: a un GayPride zeppo di bandiere palestinesi, uno con una bandiera ucraina è stato cacciato in malo modo. Eh, Deus amentat quos vult perdere…

LGBT

“E sia chiaro: non esiste una “comunità Lgbt”, come cercano costantemente di farci credere. Una comunità è un gruppo di persone unite da valori comuni e da un’identità culturale e storica condivisa. Quella Lgbt è una setta ideologica e un gruppo di interesse politico, a cui sia gli eterosessuali che alcuni omosessuali aderiscono per interessi personali, a volte per paura, a volte per dimostrare a sé stessi e a potenti lobby la loro alleanza contro un nemico comune: la morale cristiana e qualunque governo legiferi democraticamente contro i loro pretesi privilegi” (L. Volontè, 30.6.25).

PRIDE

Pride: “…da difendere in realtà c’è la filiera delle imprese commerciali, dell’organizzazione di eventi, del merchandising arcobaleno, della penetrazione nelle scuole, volentieri al limite della legge. I capi e capetti delle delegazioni pride sono tutti coinvolti nel business, ed è un affare che muove milioni: per pochi” (Il Barista, 30.6.25).