Ho un cruccio che non so rivolvere. Nella mia villetta al lago ho ben due cassette per la posta. La zona in cui si trova è affollatissima di supermercati. Questi propagandano i loro prodotti in fascicoli di grande formato e molte pagine. Detti fascicoli sono affidati a torme di volantinatori che li infilano in ogni buca da lettere che trovano. Così, ogni giorno le mie cassette sono intasate da detti fascicoli, e la posta vera ha difficoltà a farsi strada nel foro, tanto da sporgere per tre quarti. Quando piove, e là piove spesso, tutta ‘sta carta diventa poltiglia. Talvolta gli avvisi di giacenza all’ufficio postale sono illeggibili perché l’inchiostro è colato via (con conseguenze di incomodi, per me, che non sto ad elencare). Sulle due cassette ho messo una grande scritta: «No pubblicità ». Ed ho predisposto, accanto, ben due ampi contenitori in cui mettere la stessa. Ma i volantinatori sono spesso extracomunitari che non sanno leggere l’italiano. O, se sanno farlo, semplicemente se ne sbattono. Appostarsi per minacciarli non serve a molto, perché detti personaggi cambiano spesso e bisognerebbe farlo con ognuno e ogni volta. Così, mi tocca radunare tutta questa carta e farle posto in casa, perché il Comune è virtuoso e la raccolta differenziata ha cadenze settimanali. E, se nel «paper day» sono assente, la carta in casa diventa montagna. Mi chiedo, en passant, se detto sistema pubblicitario porta-a-porta sia davvero proficuo per i supermercati (tutti) che lo attuano. Mah. Voi che fareste al posto mio?
il blog di Rino Cammilleri
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