Nell’aprile 2018 gli archeologi (università statunitense di Tulane, quella peruviana di Trujillo, finanziate dalla National Geographic Society) sulle coste settentrionali del Perù hanno scoperto una fossa comune con 140 scheletri di bambini (dai 5 ai 14 anni), diversi adulti (di differenti etnie) e 200 lama, questi con la testa rivolta verso le Ande, gli umani verso il mare. Era stato loro strappato il cuore. Tra il 1400 e il 1450. Impero Chimù, che si estendeva per un migliaio di chilometri sulle coste del Pacifico tra Perù ed Ecuador, inferiore solo agli Incas per estensione e potenza. Prima il sacrificio più grande di bambini era quello scoperto nel Tempio Maggiore di Tenochtitlán, la capitale azteca: 42 scheletri. Quello dei Chimù «potrebbe essere, secondo gli studiosi, solo la punta di un iceberg ancora da rivelare» («Il Giornale», 29.4.18).