– Qual’ è la temperatura ideale o normale del pianeta?
– Quando vi è troppo ghiaccio ai poli e quando non ve ne è abbastanza?
– Come spiegare i cambiamenti piuttosto drammatici del clima molto prima che l’uomo avesse una reale influenza?
– Perché un pianeta più caldo è necessariamente un pianeta peggiore? Nel caso in cui i livelli del mare aumentassero un po’, le terre arabili della Siberia e del Canada settentrionale non rappresenterebbero una buona compensazione?
– Come si fa a sapere per davvero che accadranno tutte le cose terribili che prevedi e che accadranno all’improvviso, in un colpo solo, nel giro di 12 anni?
In genere, quando faccio queste domande, non ottengo risposte. Invece, mi rimproverano con una specie di fervore religioso ritenendomi non solo stupido, ma anche pericoloso e moralmente malvagio. Come oso avere dubbi o domande? È una specie di dibattito proibito e dovrei vergognarmi di me stesso (già mi è stato detto) anche per aver suggerito che potrebbero esserci delle incertezze in una qualsiasi delle previsioni (Mons. Charles Pope, National Catholic Register, in PanAmazonSynodWatch, 1.10.19).
il blog di Rino Cammilleri
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