«Una risposta da parte di certi imam e militanti sarebbe opportuna, oltre che gradita. Dov’erano costoro quando Rachida Radi è stata uccisa a Brescello, nel novembre del 2011, per essersi convertita al cristianesimo? Si nascondevano forse nella mano assassina del marito-padrone, nella complicità della componente radicale della comunità islamica locale, nel vuoto dell’obitorio durato oltre 50 giorni? La polizia ha dovuto interpellare la sottoscritta, insieme all’associazione ACMID, per organizzare il ritiro della salma e la sua consegna ai genitori fatti arrivare appositamente dal Marocco» (Souad Sbai, Lnbq, 24.5.20).