«In Danimarca c’è un giornale, il Jyllands Posten, la cui redazione assomiglia oggi a un bunker militare. E’ quello che nel 2006 pubblicò le vignette su Maometto. Circondata da una barriera di filo spinato, sbarre, lastre metalliche e telecamere che circondano per un chilometro il giornale. L’ingresso ha lo stesso meccanismo delle chiuse dei fiumi. Si apre una porta, entra una macchina, la porta si richiude e si apre quella di fronte. I giornalisti entrano soltanto uno alla volta, digitando un codice personale (una misura che non ha protetto i giornalisti di Charlie Hebdo). Numerosi dipendenti del quotidiano hanno dovuto lasciare il giornale a causa di un forte stress psicologico. Un loro vignettista, Kurt Westergaard, è scampato a numerosi attentati, anche dentro alla propria casa. Si è salvato chiudendosi nella “panic room”» (Newsletter di Giulio Meotti, 10.3.21). Però all’Onu si è celebrata la “Giornata mondiale contro l’islamofobia” alla presenza del segretario generale Antonio Guterres, che ha detto che c’è una “epidemia di islamofobia nel mondo”.

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