«Nell’ottobre del 1923 il Duce volle inviare in Afghanistan una missione politico-scientifica guidata da Gastone Tanzi e Luigi Piperno, la quale avrebbe dovuto studiare un piano di assistenza e, al contempo, cercare di attrarre nell’orbita fascista l’emiro riformatore Amânullâh, restio a rivolgersi agli ingombranti vicini britannici e sovietici. La missione fallì a causa di uno scandalo suscitato dall’ing. Piperno, il quale cercò di sedurre una donna afghana. Piperno fu ucciso da un paio di fucilate mentre si trovava sul terrazzo della legazione italiana di Kabul, mentre sul gruppo degli italiani si riversò l’indignazione popolare» (A. Rosselli, «Islam, nazismo, fascismo», Solfanelli, p. 47).

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