-«…assioma che vuole che la potenza politica e militare di una nazione dipenda dal suo status economico sembra venire smentita dalla Turchia che ha un PIL pari a un terzo di quello italiano ma gioca un ruolo di primo piano ben maggiore di quello italiano nel Mediterraneo e in molte altre aree e mercati (…). Grande acquirente della produzione agricola russa, Ankara ha rifiutato di porre sanzioni a Mosca e questa estate sarà una delle mete (con l’Egitto) del turismo di massa russo. Al tempo stesso però la Turchia è un grande fornitore di armi all’Ucraina, vendute, non regalate, come i droni armati Bayraktar TB2 che Kiev continua a ordinare e pagare all’azienda turca Baykar. (…) Ankara sta quindi giocando un ruolo nel conflitto in Ucraina che avrebbe potuto svolgere anche l’Italia se avesse mantenuto fede al suo tradizionale ruolo di “ponte” tra Occidente e Russia mantenendosi lontana da sanzioni, embarghi e donazioni di armi a Kiev»
(G. Gaiani, Lnbq, 4.6.22)-
-«…la città di Smirne, in Turchia, è insignita del “Premio Europa 2022”, che ogni anno è conferito alla città che meglio incarna la “promozione dell’ideale europeo. Smirne fu teatro di un grande massacro di armeni e greci nel 1922 (30.000 cristiani vittime di quella che Winston Churchill definì “un’orgia infernale”).”» (G. Meotti, 26.5.22).
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