-“Viviamo in un’epoca in cui si vuole che i preti si sposino e che le persone sposate divorzino.
Vogliono che gli eterosessuali abbiano relazioni senza impegno, ma vogliono che i gay si sposino in chiesa.
Vogliono che le donne si vestano da uomini e assumano ruoli maschili e che gli uomini diventino ‘fragili’ come le donne.
Un bambino di soli cinque o sei anni ha il diritto di decidere se sarà un uomo o una donna per il resto della sua vita, ma un bambino sotto i diciotto anni non può rispondere dei suoi crimini.
Non ci sono posti per i pazienti negli ospedali, ma ci sono incentivi e sponsorizzazioni per coloro che vogliono cambiare sesso.
C’è un sostegno psicologico gratuito per coloro che vogliono lasciare l’eterosessualità e vivere l’omosessualità, ma non c’è nessun sostegno per coloro che vogliono lasciare l’omosessualità e vivere la loro eterosessualità, e se cercano di farlo, è un crimine.
Essere pro-famiglia e pro-religione è dittatura, ma deridere il crocifisso è libertà di parola.
Se non è la fine dei tempi, deve essere la prova” (p. Gabriel Vila Verde, courtesy Adolfo Morganti).
il blog di Rino Cammilleri
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