-«Tutti i grandi Paesi, non solo quelli che più fanno spionaggio, hanno tre rappresentanze diplomatiche a Roma: una presso la Repubblica italiana, una presso le Organizzazioni agroalimentari delle Nazioni Unite (Fao, Ifad, Wfp) ed una presso lo Stato Città del Vaticano. Sulle prime i servizi segreti italiani (…) riescono ad esercitare qualche sorveglianza. Sulle altre non possono (…). A Roma ci sono circa un’altra sessantina di organizzazioni internazionali, o piccole (Unidroit, Idlo) o sedi di rappresentanza di agenzie delle Nazioni Unite e simili (…). La Cina, lo sanno tutti, oggi controlla la Fao dove colloca “compagni fidati”» (G. Pennisi, «Perché Roma è la capitale delle spie», formiche.net, 22.9.22 ).

-Da quando c’è la guerra ucraina ho scoperto che l’Italia ha più generali che soldati.