«Se anche il conflitto ucraino terminasse quest’anno, sull’Europa tornerebbe a calare una Cortina di Ferro che imporrebbe tensioni costanti e un riarmo generale già anticipato in molte nazioni europee dagli appelli per il ripristino della leva militare e l’incremento delle spese militari ben oltre il 2% previsto dalla Nato». Grazie alla «miopia della sua classe dirigente, un’Europa sconfitta senza aver sparato un solo colpo di cannone, condannata dalle sue stesse decisioni a subire una disastrosa crisi economica ed energetica rinunciando agli approvvigionamenti sicuri e a buon mercato di gas e petrolio russo, ridimensionata sul piano strategico dal rango di alleato a quello di vassallo degli Stati Uniti, unici veri trionfatori di questa guerra» (G. Gaiani, Lnbq, 23.2.23). Ai quali, a questo punto, è lecito pensare che la vecchia Cortina di Ferro non dispiaceva affatto.