«Nel 2016 Ue e Niger avevano firmato un accordo: in cambio di 600 milioni di euro il governo nigerino aveva accettato di adottare provvedimenti contro l’immigrazione illegale. Tra il 2016 e il 2017 per diversi mesi il numero degli emigranti era drasticamente diminuito e decine di migliaia di loro, bloccati in Niger e impossibilitati a proseguire, erano tornati ai Paesi di origine. Poi i milioni sono finiti e con essi i controlli alle frontiere» (A. Bono, 6.8.23).
«L’organizzazione regionale africana ha già applicato, come Francia e Unione europea, sanzioni economiche al Niger (uno dei paesi più poveri del mondo) per indurre i golpisti a desistere bloccando il flusso di aiuti economici» (G. Gaiani, ib.).
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