«…nonostante gli imprigionamenti, le espropriazioni, le torture, le esecuzioni, troppi cattolici continuavano a rimanere tali» in Inghilterra. Moltissimi, anche nobili, erano stati ridotti alla fame per le multe, salatissime, comminate a chi non assisteva alle cerimonie religiose anglicane. Nel 1593, sotto Elisabetta «la Grande», venne emanato il Five Miles Act: a tutti i cattolici, «già privati dei diritti politici e del diritto all’istruzione», fu vietato di «allontanarsi dalla propria dimora per più di cinque miglia», pena l’esilio perpetuo o la morte. Così, il cattolico inglese «era perennemente alla mercé di un corteggiatore respinto, di un rivale invidioso, dello zelota locale, dell’informatore professionista». I cattolici «non potevano ricorrere alla legge quando subivano dei torti, né reclamare la restituzione di denaro dato in prestito. Se ci provavano, erano minacciati di denuncia». Insomma, «puro terrore». (Cfr. E. Sala, Elisabetta “la Sanguinariaâ€, Ares, pp. 240-241).
il blog di Rino Cammilleri
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