Alla grande parata militare cinese del 70° della vittoria sul Giappone (riportata però non dai comunisti ma dai loro nemici storici, i nazionalisti di Chang-kai-shek, poi finiti a Formosa-Taiwan) il cielo è stato preventivamente spazzato dagli uccelli perché non interferissero con aerei ed elicotteri. Abbiamo visto ai tg le immagini delle scimmie addestrate a distruggere i nidi sugli alberi e soprattutto le uova in essi contenute. E pensiamo a quel che sarebbe successo in Italia. Eh, i compagni sono così: quando comandano loro (e solo allora), la prima cosa che ripristinano è il buonsenso.
ANIMALI(STI)
La notte del 16 gennaio 2013 gli animalisti si sono introdotti in un allevamento di visoni del lodigiano e hanno liberato 1300 animali (fonte: «Il Giornale del 18 gennaio 2013). I più, nonostante l’apertura delle gabbie, sono rimasti dov’erano. Di quelli scappati, almeno 300 sono morti. Di fame, schiacciati, vittime di predatori (cani e gatti). Uno è finito sotto le ruote dell’auto dei carabinieri venuti a constatare il blitz. Il fatto è che si tratta di bestie nate in cattività e non saprebbero dove andare. Quelle che sono nate altrove, non trovano in Lombardia, certo, il loro habitat naturale. Gli animalisti, insomma, conoscono poco gli animali. Come tutti gli altri –isti, del resto.