L’Istituto Bruno Leoni, a proposito dei finanziamenti al cinema, invoca “la necessità di riformare l’intero impianto dei contributi pubblici. In questi anni, se da una parte gli incentivi hanno portato a una vera e propria iper-produzione, alterando i “sani” meccanismi di mercato, dall’altra si è assistito a un’esplosione dei costi: sia per lo Stato che per la realizzazione stessa delle singole opere. Su scala inferiore, la dinamica può essere assimilabile a quella del celebre superbonus edilizio per l’efficientamento energetico” (24.6.25). Cioè, visto che tanto paga lo Stato, i prezzi lievitano. Il cinema americano è il migliore del mondo proprio perché il governo non gli dà un cent.
il blog di Rino Cammilleri