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“Gli immigrati nel Belpaese sono intorno all’8% della popolazione, eppure la loro incidenza nei reati sessuali è decisamente più alta rispetto agli italiani: il 26% nei casi di violenza generica e il 26% degli stupri. “La propensione degli immigrati irregolari al crimine è oggettivamente maggiore di quella degli italiani – spiegava il sociologo Luca Ricolfi – È una cosa scontata (…). In Italia non esiste più da decenni. Ma c’è un gruppo di famiglie, di cultura islamica o tradizionale, in cui il patriarcato c’è” (Red. Porro, 25.11.24).

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“In Italia è chiarissimo: gli immigrati sono meno del 9% della popolazione, ma commettono circa il 40% dei reati, compresi quelli più odiosi, come le aggressioni in strada e gli stupri. E, a giudicare dagli ultimi dati ufficiali e consolidati (fermi al 2022), dopo il Covid i minorenni stranieri stanno dando un apporto sempre maggiore alla criminalità”. (L. Ricolfi, 22.12.23).

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-Ho risposto privatamente a una affezionata lettrice, ma ritengo che il tema sia di interesse generale. Perché i c.d. immigrati delinquono o almeno trasgrediscono anche le norme più elementari? Le conoscono, eccome: la tv esiste anche nel sottosviluppo. Per questo hanno lasciato i loro paesi, dove vige il taglio della mano e l’impiccagione alla gru. Qui c’è il Bengodi dell’impunità che li rende spavaldi. Quando verrà la sharia o il comunismo woke, lo sfascio finirà e tornerà l’ordine. Frusta e decapitazione la prima, lavoro forzato il secondo. E d’incanto cesseranno gli sbarchi. Si accettano scommesse.