Sento la necessità di mettere in chiaro lo scopo di questo blog con i nuovi lettori (e anche qualcuno di quelli vecchi). L’occasione me la porge la recente polemichetta che è sorta in seguito a un fatto: un caro lettore ha girato un Antidoto a un suo giovane interlocutore, il quale ha ribattuto in modo supponente e sgarbato. Il lettore in questione ha rigirato il tutto a me, chiedendomi consigli su come replicare. Io ho detto che a certuni non rispondo nemmeno finché non imparano l’educazione. Qualche altro lettore ci è rimasto male e ha scritto che dovrei usare un approccio diverso. Cioè, scomodarmi a rispondere con esaustività e magari note a margine. Allora, ecco la mia chiarificazione collettiva e puntualizzante l’essenza di questo blog. Gli Antidoti sono un servizio che io svolgo gratuitamente (anzi, a spese mie) per i miei lettori più affezionati. Si tratta di input che io offro alla vostra riflessione, informazioni e/o provocazioni che poi, se volete, potete utilizzare a vostro grado, girandole, commentandole o approfondendole per conto vostro se ciò vi torna utile. Ma se le usate per entrare in polemica con qualcuno (la polemica è un genere letterario come un altro), non potete chiedere a me di rispondere al posto vostro. Al massimo, posso dare qualche suggerimento in poche righe. Se la risposta richiede una lunga ricerca (di dati, cifre, statistiche), al massimo posso suggerirvi dove andare a cercare, ma non sostituirmi a voi. La mia giornata è di ventiquattro ore come la vostra, e io devo scrivere libri, articoli, leggere libri e agenzie, rispondere telefonicamente o via mail ai direttori e gli editori, andare in giro per conferenze e presentazioni, rispondere ai lettori di altre testate. Oltre a dover far fronte ai problemi quotidiani dell’esistenza in questa Valle di Lacrime (spesa, bollette, malattie, code agli sportelli, far quadrare il bilancio). Anche volendo, non potrei concedere alla discussione sul blog più tempo di quello che le dedico. Perciò, usate pure gli Antidoti come vi pare (servono anche a questo), ma non chiedete a me quel che dovete fare voi: se non riuscite a sostenere una polemica con qualcuno, pazienza, non muore nessuno. Io ho imparato che con certe teste non si ragiona e a risparmiare il fiato con esse. Come disse Bernadette al clero di Lourdes che chiedeva qualche prova: «Aquerò mi ha solo detto dirvelo, non di convincervi». Certo, se avete bisogno di un suggerimento, sono a disposizione. Ma il primo è questo, tratto dal Vangelo: se vi ascoltano, bene; se non vi ascoltano, scuotete la polvere dei vostri calzari e lasciateli perdere.
il blog di Rino Cammilleri