Ai palestinesi non passa nemmeno per la testa l’idea di insorgere contro Hamas per far liberare gli ostaggi e così tornare a mangiare.
Grazie a: graziella borri
Ai palestinesi non passa nemmeno per la testa l’idea di insorgere contro Hamas per far liberare gli ostaggi e così tornare a mangiare.
Grazie a: graziella borri
«In Italia, sul finire della Seconda guerra mondiale, i palestinesi si distinsero in numerose operazioni contro i partigiani. In Emilia erano il terrore della popolazione che li chiamava i mujahidin. Operarono in gran parte sull’Appennino parmense, reggiano e modenese. Il 10 gennaio del 1945 un drappello di nazisti (dentro le divise c’erano però palestinesi e croati) incrociò un gruppo di partigiani appartenete alla 31a Brigata Garibaldi cui si erano aggiunti alcuni militari renitenti della Varano Melegari. I mujahidin ebbero il sopravvento e, dopo una giornata di combattimenti, tutti i partigiani furono uccisi. Seguirono rastrellamenti, saccheggi ed esecuzioni sommarie soprattutto tra Scandiano e Baiso. Per quella, come di altre stragi, nessun esponente palestinese ha mai presentato scuse. E gli Italiani hanno fatto presto a dimenticare» (E. Cadelo, formiche.net, 25.11.23).