ventotene

VENTOTENE

Altiero Spinelli, padre del Manifesto di Ventotene e della giornalista Barbara, “proveniva da una famiglia atea e socialista, che non aveva fatto battezzare i figli, ai quali aveva dato nomi del tutto lontani dalla tradizione cristiana: Altiero, Anemone, Asteria, Azalea, Cerilo, Fiorella, Gigliola, Veniero. Il nonno materno durante la lotta al brigantaggio in Calabria, togliendo da una chiesa e bruciando un crocifisso considerato miracoloso, aveva detto scherzando ai contadini: «Adesso vedremo se farà un miracolo». Da bambino (…) spezzava selvaggiamente i rami di un albero morto urlando a squarciagola «a morte i preti, a morte i preti» (…). Diciassettenne entrò nel Partito Comunista d’Italia” (R. De Mattei, 26.3.25).

grazie a: jacques-antoine fierz

VENTOTENE

“Come molti sanno, il Manifesto di Ventotene sull’Europa unita era stato redatto nell’omonima isola da un gruppo di confinati dal regime fascista, di ideologia socialista, marxista e atea. Pochi però sanno, perché non l’hanno mai neppure letto che quel Manifesto voleva attuare una rivoluzione socialista, abolire la proprietà privata; rifiutava il metodo democratico; il popolo doveva essere guidato da pochi esperti e soprattutto doveva essere “educato”. In estrema sintesi quello di Ventotene è il Manifesto di un’Europa autoritaria, atea e anticristiana, guidata da una categoria di esperti illuminati”.
(R. Pedrizzi, formiche.net, 20.9.24).