Fin da bambino sono stato attratto dai supereroi (e lo sono ancora). Figuratevi   la mia gioiosa sorpresa quando ho scoperto che la storia della santità   cristiana era zeppa di avventure ben più mirabolanti. Con la non piccola   differenza che queste erano (e sono) vere. Come potevo, dunque, non dedicare   uno dei miei primissimi libri a I   Santi Militari (forse il primo in assoluto)? Ripubblicato qualche anno fa   in edizione rinnovata e ampliata dalle edizioni Estrella de Oriente (info@estrelladeoriente.it),   è una delle mie opere a me più care.

E mi dispiace solo di non   aver potuto dedicare, per questioni di spazio, che succinte schede a ciascun   «santo militare», visto che sono centinaia. Chi ama l’avventura   e il sorprendente non può non entusiasmarsi, come me, alla vicenda, per   esempio, di s. Bartolomeo da Corleone, che nel XVI secolo, prima di farsi frate   (e finire a combattere coi diavoli, come Padre Pio), era considerato «la   prima lama della Sicilia», con tanto di sfidanti che venivano da ogni   dove a cercare di togliergli il “titolo”. E s. Olaf di Norvegia?   Era un pirata vikingo che aveva sentito parlare di Cristo a furia di saccheggiare   monasteri sulle coste britanniche. Un giorno fece un gara di navi con suo fratello,   per vedere chi arrivava primo.

Il fratello invocò Thor, il dio del tuono;   Olaf provò a invocare Cristo. E vinse. Il resto non lo racconto, non   voglio togliervi il gusto di scoprirlo. E poi s. Camillo, soldato col vizio   inestirpabile del gioco; s. Ignazio, che si fece spezzare apposta dal chirurgo   la gamba ferita in un assedio e risultata storta; s. Galgano, che piantò   davvero la spada nella roccia (è ancora là)… Insomma, date   retta: leggetelo, questo mio I   Santi Militari. E fatelo leggere ai vostri figli. E’ meglio di Harry   Potter, anche perché fa bene all’anima.