Antoine-Laurent de Lavoisier (1743-1794) è considerato il padre della chimica moderna per il suo «Traité élémentaire de chimie» del 1789. Suo è il detto «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» che abbiamo imparato a scuola. Divenuto proprietario di un’agenzia per la riscossione delle tasse, finì nei guai con i giacobini (nella Francia rivoluzionaria era facilissimo finire nel mirino dei comitati di salute pubblica). Nel 1794 venne condannato alla ghigliottina dal giudice Jean-Baptiste Coffinhal. Chiese un rinvio in nome della Scienza perché doveva completare un esperimento ma Coffinhal rispose col celebre «La Révolution n’a pas besoin de savants». E Lavoisier perse la testa l’8 maggio di quell’anno. Che c’è di strano? In fondo, si era nel Secolo dei Lumi (v. Cosimo Galasso su «Il Corriere del Sud», 25 marzo 2010). Non fu un caso isolato. Un giornalista, pur sanculotto della prima ora, prima di salire il patibolo offrì il suo sangue per lo studio delle trasfusioni. Richiesta negata, perché il suo, appartenente a un nemico della Rivoluzione, era sangue «impuro» (come recita un verso dell’inno nazionale, «La Marsigliese»). Cfr. il mio «I mostri della Ragione» (Ares).