Il cristianesimo ha liberato l’umanità dai sacrifici umani (ancora praticati dove il cristianesimo non è attecchito), presenti in tutti, dicesi tutti, i popoli antichi, perfino i celti e i cinesi. E dalla paura degli spiriti (non a caso la magia e la stregoneria rinascono col revival pagano rinascimentale), nonché dall’ossessione per il futuro (non a caso nel Rinascimento l’Europa si riempie di “profeti” apocalittici). Ecco un elenco (incompleto) delle arti divinatorie nel mondo pagano (da Francesco Agnoli, «Indagine sul cristianesimo», Piemme, libro che consiglio a pieni voti): emerologia (calcolo dei giorni nefasti attraverso lo studio di alberi, piante, fiumi , fontane, etc.), epatoscopia (lettura del fegato di animali), litobolia (lettura delle pietre di diverso tipi gettate in terra), palmomanzia (lettura della convulsioni di un corpo), alettromanzia (in un cerchio composto di lettere dell’alfabeto con sopra un chicco di grano si introduce un gallo), cleromanzia (ossicini e fave bianche e nere gettate in terra), piromanzia (lettura dei guizzi delle fiamme che bruciano un’offerta), capnomanzia (lettura delle spirali del fumo), metoscopia (lettura delle rughe della fronte), e poi le note chiromanzia, fisionomica, teratoscopia, negromanzia, geomanzia, astrologia predittiva, cartomanzia, eccetera eccetera. Anche i civilissimi romani praticavano tutto ciò e stavano attenti, fin dal mattino, a scendere dal letto col piede giusto. A loro si deve anche l’usanza di prendere in braccio la sposa a nozze celebrate perché non tocchi la soglia della casa nuziale. Anche nel nostro Occidente, nel mondo dello spettacolo (pieno di gente con pochi studi e ben lontana dalla Chiesa) tutt’oggi corrono superstizioni multiple e incallite. Per questo Spielberg fece un film, «Il colore viola», il cui titolo non aveva niente a che fare con la trama (e con soli attori negri, per soprammercato). La cantante Mia Martini, morta per overdose, era entrata in depressione perché nel suo ambiente si era diffusa la voce che portasse sfortuna.