Notizia del 19 giugno 2010: in India si sta girando nella cosiddetta Bollywood un film intitolato «Caro amico Hitler», nel quale, tra le altre cose, si vede il Führer sostenere l’indipendenza indiana. Che c’è di strano -direte voi- dal momento che a quel tempo l’India era britannica? Il fatto è che la cosa ha suscitato le ire degli ebrei di nazionalità indiana, tanto che il protagonista, l’attore Anupam Kher, ha preferito rinunciare alla parte, scusandosi pure. Voi insisterete: una roba del genere non è una novità. Quel che, tuttavia, mi lascia pensieroso è la potenza della protesta: gli ebrei in India sono seimila (6000). E la popolazione complessiva dell’India supera il miliardo.