«Adesso, come figli del Dio della pace, scambiamoci un segno di comunione fraterna». Questa frase la sentiamo a messa ogni domenica (o ogni giorno, dipende dalla frequenza). C’è un solo passo, nella Scrittura, in cui si parla del «Dio della pace»: la Seconda Lettera ai Corinzi (13, 11). Numerosi sono, invece, i passi in cui spunta il «Dio degli eserciti» (p.e. Is 13,4). Sotto questo punto di vista, la frase diventerebbe: «Adesso, come figli del Dio degli eserciti, scambiamoci un ceffone». Simbolico, s’intende, come quello che si dava ai cavalieri nella cerimonia dell’investitura. Ma per fortuna la liturgia segue i «segni dei tempi» e i tempi odierni richiedono pacifismo. Dunque, tranquilli, in chiesa continueremo a volerci bene.
il blog di Rino Cammilleri
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