Mentre i media di tutto il mondo beatificavano Steve Jobs, fondatore della Apple, un rapporto commissionato dalla National Religious Broadcasters (NRB), con sede in Virginia (fonte: agenzia Zenit.org del 9 ottobre 2011), mostrava che «le idee cristiane e gli altri contenuti religiosi si trovano chiaramente di fronte a una censura delle piattaforme di comunicazione su Internet». Spicca particolarmente la compagnia dell’american buddhist appena defunto. Secondo il rapporto, «le uniche applicazioni che la Apple ha bloccato per via delle opinioni che vi vengono espresse sono quelle che riflettono la visione cristiana». Complimenti al geniale supercapitalista «che ha rivoluzionato la nostra vita» e alla sua creatura.