Al di là di quel che mostrano le cartoline illustrate, Trinidad e Tobago non è affatto un paradiso. A cinquant’anni dall’indipendenza –riassume Zenit del 4 settembre 2012- lo stato caraibico ha gravissimi problemi sociali ed economici. In quelle isole vivono 1 milione e 300mila di persone. I musulmani sono il 6%, gli hindu il 24%. I cristiani sono il 56%, i cattolici il 26%. È quanto racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Robert Llanos, vicario generale dell’arcidiocesi di Port of Spain. La crisi economica è terribile, ma è improbabile che il Paese accetterà gli aiuti di Nazioni Unite e Banca Mondiale: «Il sostegno è legato ad alcune condizioni, tra cui l’adozione di misure di controllo delle nascite, e la legalizzazione dell’aborto e dei matrimoni omosessuali».