E così il mio amico Ettore Gotti Tedeschi è stato completamente scagionato dal tribunale (civile) riguardo alla tragicomica vicenda dello Ior, di cui era presidente e dal quale era stato cacciato praticamente a pedate. Io glielo avevo detto di non mischiarsi coi preti perché c’è sempre da rimetterci, ma lui, miglior cattolico di me, niente. E ora? Posso solo dargli un altro avvertimento, sicuro che non baderà neanche a questo: da quelle parti nessuno paga mai per le sue castronerie. Il metodo è sempre stato il seguente: a) uno fa una cappellata, b) per non creare scandalo tra i fedeli si cerca di stenderci sopra il mantello di Noè, c) la pezza si rivela peggiore del buco, d) se ne mette un’altra sopra la prima, e) lo strappo, viceversa, diventa troppo vistoso, f) a furia di rammendi e toppe si crea qualcosa di incontrollabile che abbisogna di una tale trama di rammendi e toppe da indurre a scaricare il tutto sui successori, g) questi si trovano con una patata ormai ingestibile che non hanno bollito loro, h) non hanno alternative che lasciarla in eredità a chi verrà dopo, i) e così via. Il cosiddetto terzo segreto di Fatima insegna: se lo sono rimbalzati per quasi settant’anni e alla fine, quando si sono decisi a rivelarlo, era così strampalato che nessuno ci ha creduto.