Scrive Angela Pellicciari su La Nuova Bussola Quotidiana del 24 ottobre 2015, commentando il dibattito sui risposati: «Lutero si trova a dover prendere posizione su un caso spinoso: è lecito al langravio Filippo d’Assia, luterano della prima ora, definito dal “profeta della Germania†il “nuovo Arminioâ€, diventare bigamo? Vizioso e lussurioso, Filippo scrive a Lutero per ottenere il suo consenso alla celebrazione in pubblico di seconde nozze – cui la prima moglie acconsente – con la diciassettenne damigella di corte Margherita di Saale. Il caso non è di facile soluzione perché, se Lutero rifiuta, il suo braccio destro può passare armi e bagagli nelle fila del cattolico imperatore Carlo V. Vista la delicatezza del momento Lutero e Melantone rispondono immediatamente, il giorno dopo aver ricevuto la lettera: in pubblico non si può celebrare nessun matrimonio perché lo scandalo sarebbe troppo grande; se però il langravio insiste, gli si può concedere una dispensa perché il “matrimonio supplementare†non ha nulla contro la legge di Dio e può essere determinato da una “necessità di coscienzaâ€: “l’uomo può col consiglio del suo pastore, prendersi ancora un’altra donnaâ€Â». Nello stesso periodo, il cattolico Enrico VIII chiese al papa di annullare il suo matrimonio con Caterina d’Aragona per sposare Anna Bolena. Il papa rifiutò e l’Inghilterra divenne protestante. Lutero era stato più furbo del papa…
il blog di Rino Cammilleri
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