Bessie, ventunenne figlia del generale di stato maggiore Daniel Flager, si presentò alla polizia di Washington: «Sono venuta a costituirmi. Ho appena sparato a un negro». Ernest Green (il suo nome) come altri ragazzi del vicinato era stato attratto dagli alberi carichi di frutta dell’enorme giardino dei Flager. Aveva infilato la mano tra le sbarre della cancellata per prendere una mela caduta. Un colpo di pistola al petto. Cercò di scappare, ma un altro colpo, alla schiena, lo stese. Bessie Flager fu condannata a tre ore di carcere e 500 dollari di multa. «A Washington, il fatto stesso che la ragazza venisse sottoposta a giudizio fece scalpore: i giornali si schierarono subito dalla sua parte commiserandola per lo shock subito nell’apprendere che il ragazzo era morto» (Idanna Pucci, La signora di Sing-Sing, Lef, pp. 185-186).

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