Anche i papi nel loro piccolo s’inkazzano.
Il breve filmato del papa in escandescenze ha fatto il giro del mondo e provocato le sue scuse, confermando che, sì, anche il papa è un uomo e gli può capitare di perdere talvolta la pazienza. I tiggì hanno corredato col precedente messicano: un ragazzo lo tira per la manica, rischia di farlo cadere e lui lo ammonisce perché non sia egoista. Ecco, è questo il punto. Uno che sceglie i bagni di folla, gli abbracci e la gioiosa mischia (eh, tanta acqua è passata: dal Pontefice in sedia gestatoria circondata da flabelli -l’ultimo, Giovanni XXIIII- al Vescovo di Roma che collutta con la prima fila) sa che, nella zuffa, qualche contrattempo può capitare. Infatti, neanche al servizio di sicurezza è permesso ostacolare il papa argentino quando si concede ai suoi fans. Anche gli attori americani sul red carpet fanno la stessa cosa e a nessuno è mai successo quello che è, invece, successo a Bergoglio. Insomma, quel che vogliamo dire è questo: chi sceglie uno stile, diciamo così, popolare ha previsto di certo qualche incidente di percorso ed è allenato a non perdere l’àplomb. Da qui il sospetto: non è che la mini-baruffa sia stata cagionata da qualcosa di diverso da un semplice strattonamento? E com’è che a nessun giornalista al mondo è venuto in mente di andare a intervistare la fedele cinese responsabile della pontificia arrabbiatura? Già, perché magari si saprebbe se davvero era cinese e non coreana, taiwanese, uigura etc., e se per caso non abbia detto qualcosa che ha fatto imbestialire Jorge Mario. Una mia lettrice davvero cinese mi ha mandato un messaggio in cui si dice sicura che la donna, parlando in inglese, ha detto frasi come «not destroy» (non distruggere) e «out of way» (fuori strada). Purtroppo l’audio non permette di cogliere altro, ma nel web si trovano ulteriori interpretazioni in questo senso. C’è chi ha sentito «loosing the Faith», frase che può essere riferita al popolo cinese, nel quale la Fede si starebbe perdendo (per le cause, chiedere al cardinale cinese Zen). Sia come sia, in attesa che la protagonista dell’evento increscioso si decida a fare outing e ci dica come davvero sono andate le cose, rimane lecito, ripetiamo, sospettare che a far perdere la pazienza al papa della misericordia sia stato quel che quest’ultimo si è sentito dire quando meno se lo aspettava. Abituato agli osanna e alle richieste di selfie, una critica o, peggio, un’accusa esplicita gli avrebbero fatto perdere le staffe. Umanamente comprensibile (se le cose stanno davvero così) visto che alle critiche e alle richieste di chiarimento, anche altolocate, in sette anni di pontificato non ha mai risposto. A una lettera ufficiale non gradita si può opporre l’aulico e sovrano silenzio. Ma di fronte a una fedele che ti tira per la manica magari non hai il tempo per pensare a un composto atteggiamento da assumere, e subito ti salta la mosca al naso. In ogni caso, non è stato un bel vedere. Nemmeno alla giornata degli Oscar gli osannati hollywoodiani perdono la pazienza col pubblico in delirio, e spesso si tratta di personaggi avvezzi all’alcool, alle risse, alla coca o alle cliniche di disintossicazione dal sesso. E perfino i pastori veri sanno che qualcuna delle loro pecore talvolta non ha un buon odore.