«La preghiera per la vita davanti all’ospedale di Monza finisce con un’aggressione a due volontari e un ferito con dieci giorni di prognosi. Contrariamente a quanto scritto da Repubblica, però, a cercare lo scontro è stato un giovane medico che si è scagliato con veemenza contro un 72enne e poi contro il militante pro life Giorgio Celsi, intervenuto per dividere i due, che è rimasto ferito. La vicenda finisce in Procura, con le denunce dei protagonisti e un esposto all’Ordine dei medici (…). L’episodio però è stato strumentalizzato da Repubblica e dal sito Gayburg, perché nella cronaca dei fatti si è omesso clamorosamente l’origine dell’aggressione e si fatto passare Celsi come un brutale aggressore del medico. Invece i fatti sono andati diversamente» (A. Zambrano, Lnbq. 31.1.21). La domanda, tuttavia, è un’altra: ma ai gay che gliene frega dell’aborto?
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