«E sempre a Bolzano proprio i medici vaccinatori hanno dovuto ammettere, loro malgrado, l’amara verità che il vaccino non è in grado di proteggere dalle infezioni e che non basta una legge dello Stato per cambiare la realtà . Un’infermiera ha infatti ricevuto la convocazione da parte dell’ASL di presentarsi al centro vaccinale di Bolzano il giorno 24 giugno, per «sottoporsi alla somministrazione gratuita del vaccino anti SARS-CoV-2». La convocazione riporta esattamente la dicitura del testo della Legge 76/2021. Peccato però che la vaccinazione, nella più ottimistica delle ipotesi, sarebbe anti Covid-19 e non anti SARS-CoV-2. L’infermiera decide quindi di recarsi all’appuntamento con il suo avvocato, Renate Holzeisen, la quale contesta appunto la capacità del vaccino di prevenire l’infezione virale, come espressamente ammesso nella nota informativa del vaccino Comirnaty (Pfizer). Vengono chiamati i Carabinieri e, alla loro presenza, l’Avvocato richiede al medico una dichiarazione scritta sull’utilità della vaccinazione nelle prevenzione dell’infezione, oltre che della malattia. Il medico, non avendo alcun dato a riguardo, ovviamente si rifiuta. L’aspetto interessante della vicenda è la verbalizzazione della discussione da parte dei Carabinieri, incluso il rifiuto da parte del medico di sottoscrivere la dichiarazione richiesta dall’Avvocato» (L. Scrosati, Lnbq, 18.7.21).
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