«Pochi sono i nostri giorni, e quasi tutti cattivi», dice la Bibbia. Juan Donoso Cortés, grande pensatore cattolico ottocentesco, vedeva il male trionfare su questa terra e il bene trionfare nell’altra vita. Come dargli torto? Morì nel 1853. Avesse visto il 2022… Un Occidente indemoniato, un Oriente diviso tra comunismo e islam. Verranno a cercarci casa per casa, o perché non siamo vaccinati o perché non mandiamo i nostri figli alla scuola lgbt o perché non portiamo la coccarda o quel che inventeranno per trasformare la terra nell’anticamera dell’Inferno. Cristo nel Vangelo aveva profetizzato che ci sarebbero state guerre, terremoti, cataclismi, rivoluzioni e quant’altro. E che solo chi avesse conservato la fede avrebbe salvato l’anima sua. Dunque, c’è poco da aspettarsi in questa vita. Dio, nella storia, ha mostrato di preferire i martiri ai vittoriosi. Sì, ogni tanto ci scappa una Lepanto, una Vienna, ma i Suoi Piani sono sempre «altri». Lo storico asettico sa che, fermati i turchi sul mare, questi non fecero che accrescere la pressione per via di terra. Eugenio di Savoia li fermò (solo fermò) a Pietrovaradino nel 1717. E nello stesso anno nasceva la Massoneria. Dunque, scusate se non mi faccio illusioni dopo una vita di studio della storia cristiana. Praevalebunt. Novene e rosari servono solo ad assicurarci, individualmente, un posto in Paradiso. La cui porta è, per giunta, stretta. Rassegnatevi.