-«Il processo di accentramento della produzione e della distribuzione si è concluso nei primi anni 2000, portando il cinema italiano a diventare un cinema di Stato, finanziato da commissioni politicizzate, privo di selezione e merito, controllato da pochi ambienti ideologicamente coesi e collegati alla televisione» (M. Iannaccone, pref. a R. Marchesini, “Il cinema ci cambia la testa”, ed. LaNuovaBussolaQuotidiana).
il blog di Rino Cammilleri
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