«L’ermetismo egizio e il simbolismo solare, rimesso in auge da Marsilio Ficino e dagli umanisti italiani, aveva conosciuto una straordinaria voga per le scoperte di Copernico e di Galileo; scoperte che, per i contemporanei, illustravano in primo luogo il trionfo del sole e dell’eliocentrismo. Recenti indagini hanno individuato le implicazioni religiose, per la maggior parte nascoste o camuffate, dell’astronomia e della cosmografia del Rinascimento. Per i contemporanei di Copernico e di Galileo l’eliocentrismo era più di una teoria scientifica: essa segnava la vittoria del simbolismo solare sulla scienza medievale, e cioè la rivincita della tradizione ermetica, che si considerava venerabile e primordiale, precedendo Mosè, Orfeo, Zoroastro, Pitagora e Platone, contro il provincialismo della Chiesa medievale» (Mircea Eliade, in Quaderni di Avallon, n. 24: “Fine dei tempi, fine del millennio”). Così è un po’ più chiaro il perché del processo a Galileo.