L’infaticabile David Botti, esponente di punta dell’informazione on-line, mi ricorda che su «L’Osservatore Romano» del 15 Ottobre 1999 apparve un’intervista a mons. Giuseppe Germano Bernardini, arcivescovo cappuccino di Izmir, in Turchia. In essa si ricordava un agghiacciante episodio avvenuto durante un incontro ufficiale di «dialogo» cristiano-islamico.Â
Uno degli oratori musulmani, rivolgendosi ai partecipanti cristiani, disse a un certo punto: «Grazie alle vostre leggi democratiche vi invaderemo; grazie alle nostre leggi religiose vi domineremo». Questo racconto è stato ripreso svariate volte in articoli e incontri, ma è sempre degno di riflessione per la sua attualità . In effetti, l’enorme massa di denaro che affluisce con i petrodollari nelle casse dei Paesi islamici non viene impiegata (anche) per creare posti di lavoro in loco, bensì per finanziare moschee e scuole coraniche dappertutto.Â
Ma la carità verso il Terzomondo, quello da cui partono i disperati che immigrano in Europa, la fanno solo i Paesi cristiani, perché è un concetto esclusivamente cristiano: non trovate sceicchi negli sponsor delle organizzazioni umanitarie internazionali. C’è da pensare che anche concetti come «democrazia», «giustizia sociale», «diritti umani», nati in casa cristiana, qui rimangono perché solo qui sono compresi (e condivisi).Â
Un’altra considerazione è questa: anche il «dialogo» è un’invenzione cristiana del tutto unilaterale. Infatti, gli incontri cristiano-islamici sono tutti e sempre d’iniziativa cristiana; anzi, cattolica, perché non si ha notizia di analoghe iniziative protestanti o ortodosse o anglicane. D’altronde, lo scopo dichiarato di «conoscersi meglio» pare del tutto superfluo, visto che dell’islam si sa già tutto.Â
Sarebbe interessante, infine, conoscere in dettaglio la composizione specifica dei partecipanti musulmani: magari si scoprirebbe che molti hanno studiato in università occidentali e che rappresentano solo sé stessi.Â
Ironia della storia: caduto il comunismo, i problemi del mondo non sono nuovi ma stravecchi; non c’è stata la «fine della storia» ma un ricominciamento quasi da capo; l’auspicata (da alcuni) «morte del sacro» non solo non è avvenuta ma detto «sacro» si ripropone con una violenza creduta estinta da almeno millecinquecento anni.Â
Lapide tombale sui futurologi, genìa ridicola e grottesca, sempre smentita dai fatti: quale di loro aveva previsto che il bestseller del Terzo millennio cristiano sarebbe stato il Corano?
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