Il genio di Trump si vede anche nel suo snellire la burocrazia, palla al piede dello Stato e tormento del cittadino. Da noi? Seeeh… Sono posti di lavoro (elettorali) e poi c’è l’italico rimpallo impiegatizio: perché devo fare io quel che può fare un altro? Digiti questo, digiti quello… Vuol parlare con un operatore? E l’operatore ti rimbalza ad altro operatore, per competenza. Ovviamente, se invece devi pagare, eccoli fulminei.
C.
Per riuscire nella vita ci vogliono, sì, tenacia, volontà, applicazione, metodo ecc. Ma se non hai dalla tua il Fattore C, tutto ciò non serve a niente.
grazie a: mario tavino. Orsù, imitiamolo.
EMBRIONI
Embrioni congelati: “se si accetta l’adozione, allora il passaggio all’utero in affitto è un attimo” (A. Zambrano, 25.4.25).
SCALA
Alla Scala 10min di applausi per il recital “Il nome della rosa”. Nella foto a corredo dell’articolo su “Il Giornale”, una performance di uomini nudi visti da dietro che mimano –suppongo- le fiamme di un rogo. Mi chiedo: chi c’era in sala?
MCDONALD’S
-Vedo che Achille Lauro (rapper? trapper? beeper? boh), già simbolo di “trasgressione”, pubblicizza McDonald’s, che i centri c.d. sociali sono usi a vandalizzare in quanto simbolo dell’odiato capitalismo americano. Il prossimo “trasgressore” negli spot Coca-Cola…
-Andando in giro constato che le ragazze soffrono il caldo più degli uomini e delle donne adulte…
SEMPLICE
“E visto che il canovaccio prevedeva di disegnare un “Papa povero”, ultimo tra gli ultimi, colui che ha abitato a Santa Marta e indossato scarpe nere invece di Prada, non restava che abusare del termine “semplice”. Anche per un funerale che, si stima, pare sia costato al Vaticano tra i 600mila e gli 1,5 milioni di euro e all’Italia ben oltre i 5 milioni di euro” (G. De Lorenzo, 26.4.25).
OMELIA
L’omelia funebre per papa Francesco è durata uno sproposito perché ne ha ripercorso vita e meriti. L’unica cosa che ha trascurato è la sua raccomandazione a non superare nelle prediche i dieci minuti…
MOSCHEA
“Comune a guida PD. Il Qatar ci ha messo i soldi. Quella di Colle Val d’Elsa era la moschea che ossessionava Oriana Fallaci, che quando seppe che la stavano costruendo disse al New Yorker: “Non voglio vedere questa moschea vicina alla mia casa in Toscana (a Greve in Chianti) non voglio vedere un minareto di 24 metri nel paesaggio di Giotto quando io non posso neppure indossare una croce o portare una Bibbia nel loro Paese!” (…). Ma neanche lei “avrebbe immaginato la moschea fiorentina costruita sui terreni della diocesi cattolica”. (G. Meotti, 24.3.25).