Ha scritto Anna Bono su «La Nuova Bussola Quotidiana» del 18 novembre 2013: «Il 1° novembre sono scaduti i tre mesi concessi dalle autorità saudite agli stranieri sprovvisti di regolari permessi di soggiorno per sanare la loro situazione e rimanere quindi nel paese. Da allora la polizia ha già proceduto a migliaia di controlli e di arresti. Gli immigrati irregolari vengono concentrati in diversi centri di accoglienza: li attende il rimpatrio, volontario o forzato, e l’iscrizione in una “lista nera”. Le drastiche norme restrittive all’immigrazione sono state decise dalla monarchia saudita nell’ambito delle politiche volte a contenere la disoccupazione che ha raggiunto il 12% e che tra i giovani supera il 30%. Le autorità hanno anche imposto a ditte e imprese delle quote minime di lavoratori sauditi. Sono previste inoltre multe elevate ai datori di lavoro che assumono stranieri privi di permessi di soggiorno. La riduzione della manodopera straniera mira anche a contenere la perdita di denaro provocata dalle rimesse che gli emigranti inviano ai familiari rimasti a casa, che ammontano a più di sette miliardi di dollari all’anno. Non tutti gli stranieri irregolari accettano la loro sorte. A Jedda centinaia di lavoratori indonesiani hanno organizzato manifestazioni davanti al loro consolato e nella capitale Riyadh i quartieri abitati in prevalenza da immigrati sono in rivolta. Gli scontri con la polizia, intervenuta per sedare i tumulti e per evacuare con la forza le abitazioni in cui molti stranieri si sono barricati, hanno finora provocato cinque morti e centinaia di feriti. Nei mesi trascorsi, su un totale di circa nove milioni di immigrati, quattro milioni hanno regolarizzato la loro posizione e due milioni sono stati espulsi». Eh, i sauditi non sono italiani…