«Nella festività detta Toxcatl, la più importante dell’anno messicano, si sacrificava ogni volta un giovane nei panni di Tezcatlipoca, “il dio degli dèi” (…). Secondo il monaco francescano (Bernardino de) Sahagun, l’uomo-dio veniva sacrificato a Pasqua, giorno più giorno meno (…), il grande dio moriva nella persona del suo rappresentante umano per rinascere in un altro, anch’egli destinato a godere del funesto onore» (J. Frazer, “Il ramo d’oro”, p. 652). Lo stesso facevano con la dea del mais, Chicomecohuatl, dopo aver scelto la più graziosa dodicenne, che veniva decapitata e scuoiata: un sacerdote ne indossava la pelle (p. 654-5).
il blog di Rino Cammilleri