Una affezionata lettrice degli Antidoti mi informa che a Barcellona sorgerà la più grande moschea d’Europa. Dal momento che la Catalogna ha abolito le corride, la moschea sostituirà l’enorme edificio della Plaza de Toros. Il minareto sarà alto trecento metri, cento in più della (costruenda) più alta torre della altrettanto barcellonese Sagrada Familia. La Spagna, come si sa, ci ha messo otto secoli di guerre per liberarsi della presenza musulmana. Ora se la ripiglia poco alla volta per via amministrativa. Ma la domanda è un’altra: che se ne fanno gli imam di un minareto-grattacielo? Vogliono essere sicuri che la voce del muezzin arrivi a Madrid? E il povero muezzin, dovrà farsi cinque volte al giorno migliaia di scalini? O è previsto un ascensore ultraveloce? Oppure, come i guardiani dei fari, dovrà vivere nel minareto? Magari, più astutamente, starà a piano terra, cantilenerà al microfono e in cima ci staranno solo gli altoparlanti. E’ facile ipotizzare battaglie legali con i barcellonesi limitrofi, che dovranno spendere per vetri antiacustici e aria condizionata d’estate.