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BIFFI

“La sua ‘teologia’ è farneticante, la sua abituale frequentazione dei ricchi e dei colti lo induce a farsi annunciatore di una Chiesa povera e semplice. La sua affinità elettiva con chi ha il potere dei mezzi di comunicazione (televisione, Corriere della sera, etc.) gli dà una risonanza e un’amplificazione del tutto sproporzionata e ingiusta” (card. Giacomo Biffi su padre Turoldo, in Lettere a una carmelitana scalza, Itaca, 2017).

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Il 20 settembre 2001, inaugurando un convegno su “Multiculturalità e identità oggi” a Bologna, il cardinale Giacomo Biffi accennò alla Dichiarazione “Dominus Iesus” emanata l’anno prima dalla Congregazione per la dottrina delle fede, e disse: «Non era mai capitato – in venti secoli di cristianesimo – che si sentisse il bisogno di ricordare ai discepoli di Gesù una verità così elementare e primaria come questa: il Figlio di Dio fatto uomo, morto per noi e risorto, è l´unico necessario Salvatore di tutti. Evidentemente si è temuto che di questi tempi Gesù Cristo potesse diventare l´illustre vittima del dialogo interreligioso».