-Oggi, camminando sovrappensiero, di colpo una sgassata di moto ad alta cilindrata mi ha fatto trasalire. Anzi, m’è preso un colpo perché il centauro, venendo da dietro, ha esploso giusto al mio fianco. Poi ha proseguito la sua caracollata. «Lui andava spavaldo a cavallo…» (G. Bramieri), «…tu che siedi così fiero…» (A. Branduardi). Nella mia mente letterata si è formata l’immagine di Parsifal, che da bambino vede passare un cavaliere, alto, bello, impettito sulla sua cavalcatura. E comincia a sognare. Fino a quando il destriero, giunto alla sua altezza, non lascia andare una formidabile scorreggia.
-Pasque (nel senso di contenti come) al Comune di Milano, perché con le piste ciclabili i ciclisti sono quadruplicati. Nel senso che prima ce n’era uno (dopo aver fatto testamento) e ora ce ne sono quattro. Tre dei quali porta-cibo. Le auto? Diminuite del 50%. La qualità dell’aria? Sempre uguale. Boh, misteri meneghini.
-Per mostrare quant’è paranoico Putin la tivù ha fatto vedere il lunghissimo tavolo tra lui e Macron. Evitando di dire che fu Macron a volerlo perché si era rifiutato da farsi fare il tampone-covid. E pensare che da grande volevo fare il giornalista…
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