Avere radici porta vantaggi, soprattutto se le si conosce e riconosce. «E questo vantaggio si chiama frutto». Lo «spirito del Natale» di Chesterton non ha niente a che vedere con quello dickensiano, anzi. Il Natale protestante è tutto neve, abeti, stelline, jingle bells, buonismo, regali, famiglia ristretta e accoccolata al calduccio del camino, Santa Claus, renne & slitte. Insomma, due palle (colorate). Roba da CocaCola e canzoncine dell’Esercito della Salvezza. Ma il Natale cristiano è molto più di questo. Potente, virile, paradossale. E secondario rispetto alla Pasqua. Cfr. Gilbert K. Chesterton, Lo spirito del Natale (D’Ettoris Editori, pp. 144, €. 12,90).
CHESTERTON
«Chesterton fu il primo intellettuale europeo a denunciare, nel 1924, “un credo che sta imponendo decime e impadronendosi delle scuole, il credo che è fatto osservare con multe e arresti, il credo che non è proclamato nelle omelie ma nelle leggi, e diffuso non dai pellegrini ma dai poliziotti. (…). Quel credo è il grande ma controverso sistema di pensiero cominciato con l’Evoluzione e finito con l’Eugeneticaâ€Â». Cfr. Giulio Meotti, “Il processo della scimmia†(Lindau, p. 21).