Leggo su «Libero» del 9 giugno di un’inchiesta di KlausCondicio, il programma condotto da Klaus Davi: nel corso del 2011, in tutti gli 82 comuni italiani che hanno istituito i registri delle unioni civili, sono solo 298 le coppie omosessuali che vi hanno aderito. A Bologna, dove il registro esiste fin dal 1999, nessuno si è mai iscritto. A sentire le organizzazioni internazionali il problema del matrimonio gay è in cima alla lista dei problemi mondiali. Be’, le masse oceaniche di omosessuali che gemono sotto il tallone degli etero semplicemente non ci sono. Certo, qualche gay che, come le sartine ottocentesche, sogna la cerimonia in chiesa con l’abito bianco e i fiori d’arancio ci sarà pure. Ma per i più, come autorevolmente detto dall’attore Rupert Everett, il matrimonio è roba borghese, mentre il gay style è per definizione anticonformista. Ciononostante la nostra ministra Fornero è andata a perorare la causa delle coppie gay al Forum delle Famiglie (etero). Neanche un fischio. Avesse fatto l’inverso (magari in un raduno Arcigay) cosa sarebbe successo?