Poiché non pochi di voi mi hanno chiesto un parere sulla vicenda della dimissioni del papa, ecco qua: il precedente di Celestino V insegna e va preso praticamente alla lettera. Quel papa ottantenne (età veramente eccessiva nel XIII secolo) comprese subito di non essere la persona adatta per l’immane compito in quei tempi. Infatti, la Chiesa era pressata gravemente, sia da dentro che da fuori. Ci voleva non un eremita tutto cella e preghiera ma una personalità più giovane, energica e con gli attributi. Infatti, gli subentrò Bonifacio VIII, che di attributi ne aveva quattro. Anche se non gli bastarono a evitare i settant’anni della Cattività Avignonese e la dissoluzione dei Templari. Dante stimava Celestino il santo e odiava Bonifacio il politico, ma Dante, com’è noto, di politica non capiva niente (v. le sue personali disavventure). Ratzinger, come Pietro da Morrone, cede il passo non per viltà ma per umiltà.