Trafiletto sul «Giornale» del 13 marzo 2014. Due anni fa una donna di Porto Tolle (Rovigo), appena licenziata e con un figlio in arrivo, si era sfogata su Facebook, commentando con un insulto l’appello del Presidente a fare sacrifici. Qualcuno l’ha denunciata per vilipendio e a giugno sarà processata. La domanda è: chi? Un carabiniere? Un magistrato? Un privato cittadino? E’ la stessa domanda che mi sono posto io quando sono stato convocato dalla polizia postale per un commento (non mio) postato su questo blog, commento che io avevo giudicato, sì, pesante, ma non da codice penale. Qualcuno non è stato d’accordo con me (chi? boh). Così, da allora, ho capito che era meglio camminare con una mano davanti e l’altra dietro. Siamo sessanta milioni in Italia e qualcuno che non ha niente di meglio da fare nella vita si trova sempre.