Nel giugno 2014 finalmente il Giappone si è dotato di una legge contro il possesso di materiale pedopornografico. Infatti, dal 2000, i casi di pedopornografia scoperti nel Sol Levante sono aumentati di dieci volte. Ma le associazioni per la tutela dei minori puntano il dito anche contro i «manga», fumetti di contenuto a volte particolarmente esplicito e i cui personaggi hanno facce di bambini. Niente, l’editoria del settore ha imposto la «libertà d’espressione» e il governo ha dovuto fare un’eccezione. Strano Paese, nel quale esistono locali per soli uomini in cui le cameriere devono vestire la divisa delle scolarette. Aridatece le geishe.
il blog di Rino Cammilleri